Il mercato del lavoro crea da tempo distonie tra la domanda ed offerta ( mismatching), che impedisce alle aziende di sviluppare il proprio business con le giuste risorse e ai candidati di intercettare una proficua occasione occupazionale.


In pochi paesi europei si verifica un fenomeno del genere, perché le istituzioni scolastiche provvedono alla formazione completa dei giovani da immettere nel mondo del lavoro, con un’offerta formativa specifica, particolarmente tarata verso le esigenze delle imprese.

Nei prossimi anni la sfida del mondo del lavoro sarà quella di ridefinire l’offerta formativa degli istituti scolastici tecnico professionali e di formazione superiore, anche potenziando la formazione “duale”( quella che consente agli studenti di entrare anticipatamente nelle aziende) , acquisendo attrattività per spostare la domanda dai licei alle scuole di matrice tecnica.

Il trend economico consente ancora uno sviluppo dell’offerta dal mondo delle imprese, ma essa potrà essere solo “qualificata” negli ambiti tendenzialmente più evoluti, quali la robotica, l’informatica spinta e le nuove tecnologie.

Le conoscenze manuali più tradizionali potranno accompagnare questa nuova offerta lavorativa, consentendo alla manifattura di qualità di una parte delle nostre imprese di mantenere la propria eccellenza ed esclusività.

Sarà decisivo a riguardo invertire la tendenza dei giovani italiani( in particolare neo laureati) di lasciare il nostro Paese, per ricercare occasioni di lavoro piu’ immediate e stabili.

Il fenomeno da anni sta impoverendo il target della domanda, avendo avviato uno stimolo perverso che abbassa la qualità della domanda stessa e con ciò innalzando il tasso di disoccupazione.

La maggiore integrazione possibile tra il mondo dell’Università, della Ricerca e della Scuola di qualità(ITS) dovrà costituire la chiave di svolta per l’ingresso nel mondo del lavoro, per la sua qualificazione e per la sopravvivenza stessa del mondo delle imprese, diversamente costrette a ridimensionare aspettative di crescita e di sviluppo, spostando in altri paesi la sede del proprio business.

Nel contempo il Sistema Imprese sarà sempre più impegnato ad un’offerta di qualità verso i giovani che ad esso si rivolgono, con contratti più stabili, con trattamenti retributivi personalizzati più adeguati, con prospettive di crescita più certe, con un ambiente di lavoro più sano e con prospettive più stimolanti.

Un lavoro spersonalizzato allineato sulle caratteristiche di quello delle origini del “miracolo economico” è da tempo diventato non attrattivo, desueto e va in tempi brevissimi sostituito con uno più adeguato e rispettoso delle aspettative di chi oggi nel lavoro cerca soprattutto una solida realizzazione personale.

Per raggiungere tali obbiettivi le relazioni tra le Parti Sociali dovranno intensificarsi con la matrice della più ampia condivisione di contenuti e strategie, con un cambio di passo culturale che si smarchi da una storica contrapposizione di interessi, divenuti oramai più che comuni.