Confindustria Macerata dedica questo spazio all’approfondimento dell’internazionalizzazione e, in senso più ampio, dell’internazionalità delle imprese, rivolgendosi a tutti gli operatori del nostro territorio, associati e non, interessate a questi temi.


Ogni giorno editoriali, articoli o podcast ci parlano di come stiano cambiando i mercati. Globalizzazione, deglobalizzazione, nuova globalizzazione o slowbalisation (per dirla con l’Economist): al di là delle categorizzazioni, questi sono termini diversi che guardano tutti allo stesso fenomeno, ossia a come i mercati mutano al mutare delle condizioni politiche, economiche, sociali e culturali.

Sia che ci si trovi dinanzi a eventi di portata mondiale (pandemia, interruzioni nel trasporto marittimo, conflitto russo-ucraino, solo per citare i più recenti) o a più lenti mutamenti socio-culturali (ad es. passaggio dall’analogico al digitale sino al più attuale “phigital” e conseguenti abitudini di acquisto dei consumatori), i mercati reagiscono e si adattano ai cambiamenti e impongono di fare lo stesso alle imprese che vi operano.

Le tensioni geopolitiche e le conseguenti fibrillazioni dei mercati, l’interconnessione dei processi di approvvigionamento, produzione e vendita che lì si realizzano, la sempre più stretta compenetrazione della dimensione fisica e digitale, alzano “l’asticella” della competizione e ci dicono che non è più tempo di fare valutazioni sull'utilità o meno di diversificare i mercati di approvvigionamento o di sbocco bensì dì confrontarsi su quali siano le opzioni più giuste.

La gestione delle crescenti complessità dei mercati passa per un approccio adattivo e scientifico agli stessi. I pilastri centrali di questo approccio sono, oggi più che mai, la tecnologia e il capitale umano. La digitalizzazione dei processi aziendali, la conseguente raccolta e analisi sistemica dei dati generati dalle fasi di approvvigionamento, produzione, promozione, vendita ed assistenza post-vendita, la formazione di persone capaci di acquisire e “scaricare a terra” queste nuove competenze, la dimostrazione della sostenibilità e socialità dell’impresa sono fattori determinanti per competere nel mercato globale o – meglio – nei mercati globali.

L'internazionalizzazione non può essere vista solo come l’offerta a compratori esteri di prodotti pensati e realizzati per il proprio mercato interno, né come l’approvvigionamento dal miglior offerente di materie prime e semilavorati. Essa è in realtà un processo che richiede una visione d'insieme delle peculiarità della propria impresa in rapporto alle complessità del mercato a cui si intende guardare.

L’obiettivo di questo spazio è di diffondere e trattare, con linguaggio chiaro e rivolto anche “ai non addetti ai lavori”, le notizie, i temi e gli argomenti di maggior interesse per le imprese che operano all’estero o che intendono farlo, per quelle che vogliono consolidare la loro presenza nei mercati che già conoscono o che vogliono entrare in nuovi, per quelle che intendono strutturarsi maggiormente fuori dai propri confini così come per quelle che guardano alla possibilità di aprirsi a investitori per accrescere la loro competitività internazionale.

Nel perseguire quest’obiettivo, rivolgiamo lo sguardo non solo alle caratteristiche dei vari Paesi esteri o macro aree internazionali/transnazionali ma anche alle “regole del gioco” e agli strumenti di cui può efficacemente dotarsi l’impresa.

Riguardo ai “Paesi esteri o macro aree internazionali/transnazionali”, da un lato qui ospitiamo e divulghiamo dossier, studi, analisi di settore e/o mercato, schede, interviste o – più in generale – interventi da noi selezionati o commissionati a seconda del caso, in ciò avvalendoci della nostra rete di collaborazioni e di relazioni (istituzionali e non). Dall’altro diamo anche evidenza alle novità relative a fiere e mercati e alle iniziative (realizzate da Confindustria Macerata o da terze parti da noi comunque selezionate) che sostengono le imprese nel diversificare i mercati di sbocco e comunque ne favoriscono la crescita all’estero, sia in termini di fatturato che di organizzazione.

In merito invece alle “regole”, rivolgiamo l’attenzione ai quadri normativi di riferimento, intese sia come produzione legislativa che come interpretazione/applicazione della stessa. L’approccio ad un mercato estero non può infatti prescindere dalla conoscenza e – nei limiti del possibile – dalla padronanza di queste “regole del gioco”. Talvolta in esse possono essere contenuti strumenti di sostegno o di facilitazione delle operazioni di export o di più strutturati processi di internazionalizzazione, talaltra invece delle vere e proprie barriere all’ingresso (o all’uscita, a seconda dei casi). In ogni caso queste “regole del gioco” costituiscono variabili che devono essere conosciute e gestite per poter procedere efficacemente (ad es. nel primo caso, sarà fondamentale capire quali siano i requisiti richiesti e gli iter da percorrere per cogliere l’opportunità offerta dal legislatore; nel secondo caso, parimenti fondamentale sarà invece valutare se e come la “barriera” incida sulla fattibilità dell’operazione e soprattutto se questa continui ad essere vantaggiosa per l’impresa).

Guardando infine agli “strumenti”, li consideriamo nella loro accezione più ampia, ossia tutti quei mezzi di natura finanziaria, economica, giuridica, assicurativa, organizzativa di cui l’impresa può (e in alcuni casi deve) dotarsi per meglio competere a livello internazionale. A seconda dei casi, trattiamo qui, direttamente o tramite esperti di settore, in maniera sintetica o tramite veri e propri focus, di: (i) strumenti assicurativi e di garanzia del credito; (ii) contratti commerciali (approvvigionamento, fornitura, vendita, distribuzione, agenzia, licenza, franchising, drop-shipping, etc); (iii) joint-venture contrattuali o societarie all’estero o in Italia; (iv) passaggio generazionale e riorganizzazione societaria; (v) bandi, finanziamenti, contributi finalizzati all’export o all’internazionalizzazione.

Credendo fermamente nello spirito di associativo e nel gioco di squadra, siamo infine a disposizione per ascoltare proposte e iniziative dei nostri associati.

Buon lavoro!